gira (“vorticosamente”), non è una giostra, non è il mondo, non è i pianeti, gira però
però non è la lavatrice, non si tratta di una parola sconveniente, o di più parole volgari, gira non essendo elettricità, né un motore, né il testo
non è questo testo, soprattutto, né sono io, non è l'io, non è il soggetto, gira non essendo un flâneur né una storia, o la storia in quanto tale,
gira realmente, non è una metafora, non è una nave, un timone, un volante, una ruota, un giroscopio, la testa,
né stiamo parlando della voce, di sicuro non è un indovinello, si osserva solo che gira, e non è un disco o un film, una canzone,
quindi un juke-box o un rullo o altre macchine, vhs, cd o altro, del resto non ha forma circolare, non è il matto che perimetra l'albero,
non è l'acqua richiamata dallo scarico, il mulinello, la tromba d'aria, l'indaffarata al supemarket, il guidatore che cerca posto, ma
gira con una sua veemenza, senza essere la galassia o alcun corpo celeste, tutto ha corpo ma questo non vuol dire,
non aiuta, non va a capo, gira semplicemente, non è una pagina, o l'esploratore, il girasole, il girino, il girone della commedia,
gira sapendo o non sapendo di girare? non è noto, però gira, non gira l'angolo, non è traffico di pedoni o mezzi qualsiasi,
non c'entra niente, gira per girare o per uno scopo? non si sa rispondere, mentre gira, e non è la domanda
né l'incertezza, né l'aereo, né l'elicottero, né la flotta, né la pattuglia, né la ronda, né la moda, né il ponte scorrevole, la trottola, la palla,
né la biglia, l'arancia, il caffè o qualunque bevanda, il solido e l'algido, il caldo o un liquido, né l'eccetera che soccorre