Il paziente crede di essere
― un’aquila in volo
― un aerostato
― un topolino indifeso
― un minacciato indistinto
― di nuovo un’aquila
― un’operazione di salvataggio
― una difficoltà percettiva
― un testimone di eventi raccapriccianti
― un inseguito
― una linea in terra
― un foro indistinto in terra, in cui la linea si interrompe
― l’arrivo imminente (parla in astratto, non riesce a spiegarsi)
― un particolare impiegato, dotato di nome e cognome, tuttavia ignoto
― un treno giocattolo
Si riscuote. Parla amabilmente con il dottor Lacroix, ospite come me nella struttura.
ore 16
Il paziente riferisce di aver patito molto, e visto delle nuvole importunarlo infiltrandosi nella stanza.
ore 16:40
Il paziente ha indossato un largo mantello scuro e si aggira per la stanza piegato quasi a terra. Il fenomeno dura già da qualche minuto.
ore 17:30
Incredibile energia. Continua tutt’ora. Gira per la stanza con le ginocchia quasi ad angolo retto, senza fermarsi un istante. Il mantello batte in terra.
ore 19:30
Continua freneticamente. Richiudiamo lo spioncino e andiamo a mangiare.
ore 23:30
Idem. Si va a dormire.
mercoledì, ore 9:30
Squilla un telefono fisso in camera del paziente. Non ha telefono né fisso nè mobile e la cosa ci insospettisce. Sentiamo anche un paio di acuti di sassofono, o di qualcosa che gli assomiglia. Apriamo lo spioncino e già al primo sguardo ci rendiamo conto che è avvenuto qualcosa di orribile.