L’amore che le poetesse portano alla Natura ha varietà di colori, di profumi, di trasporti. Nell’anima delle poetesse vibra un cuore forte perché alimenta la Vita: la vita vera fatta di carne, muscoli ed ossa. In questo sentire, i versi divengono figli da crescere, alimentare, correggere, per portarli al traguardo dell’osmosi con il mondo; il mondo degli uomini. Purtroppo non tutti gli uomini sanno ascoltare la voce della madre Natura e comprenderla.
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Allora il dialogo con madre Natura diviene il convito dei fiori: il papavero (rosso, ricorrente nelle poesie quasi a soccorrere la sete di luce solare); il mirto (che si arrampica lungo le colline ad invadere le pietre secolari dei castelli abbandonati al logorio del tempo); i ciclamini (umidi e delicati cuscini di soavità)
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Allora il dialogo con madre Natura diviene il convito dei fiori: il papavero (rosso, ricorrente nelle poesie quasi a soccorrere la sete di luce solare); il mirto (che si arrampica lungo le colline ad invadere le pietre secolari dei castelli abbandonati al logorio del tempo); i ciclamini (umidi e delicati cuscini di soavità)
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flarf irriflesso da una recensione in rete di V. D' Alessio